Chetosi e dieta chetogenica: FAQ

Rate this post

Quando si parla di dimagrimento si sente davvero di tutto. A volte le informazioni riportate dal figlio di, dall’amico di, dal conoscente dipossono anche essere giuste, ma tenete presente che la medicina non è una scienza esatta (tipo la matematica, dove in qualsiasi condizione vi troviate troverete che 2+2=4). Per questo motivo quello che è andato bene per una persona di vostra conoscenza potrebbe non essere adatto (se non addirittura proprio sconsigliato) per quella che è la vostra condizione.

Di questi tempi, tra tutti i vari modelli alimentari, stanno sicuramente andando per la maggiore le diete low carb, ovvero a basso contenuto di carboidrati, che vengono presentate come regimi quasi miracolosi. Cosa c’è di vero? Sono davvero efficaci o alla fine riprenderò tutti i chili faticosamente persi? Di seguito cercheremo di rispondere ad una lista di domande che possono essere utili un po’ a tutti.

Chetosi e dieta chetogenica: FAQ

Cos’è la dieta chetogenica?

Per dieta chetogenicasi intende un regime alimentare capace di indurre e mantenere uno stato di chetosi, nel quale il corpo viene obbligato a bruciare i grassi come fonte energetica primaria (al posto dei carboidrati).

Cosa si intende per chetosi? Cosa si intende per chetosi?In condizioni normali le cellule del corpo preferiscono prendere l’energia di cui hanno bisogno da carboidrati e zuccheri (per poi arrivare al glucosio, il vero e proprio carburante). Quando per qualche motivo l’apporto di queste sostanze cala improvvisamente (solitamente per un digiuno forzato o particolari patologie), il corpo decide di andare ad intaccare le sue riserve energetiche di scorta, ovvero i grassi. Il problema è che una molecola di queste sostanze è lenta, pesante e troppo grande per essere assimilata direttamente dalle cellule. Ecco allora che i lipidi vengono rimpiccioliti fino a che non diventano chetoni o corpi chetonici, questa volta facilmente utilizzabili dal corpo.

Lo stato di chetosi, dunque, si raggiunge quando il fisico smette di cercare il glucosio come fonte energetica primaria (più semplice da consumare perché praticamente già pronta) e decide di fare affidamento prevalentemente sui grassi (è vero che con queste sostanze il corpo deve lavorarci di più, ma la resa dal punto di vista energetico è molto più alta).

In quali situazioni è efficace?

Attualmente le diete chetogeniche risultano molto efficaci nei trattamenti in caso di epilessia farmaco resistente e di obesità (comprese tutte le patologie ad essa collegate). La ricerca sta indagando su possibili utilizzi anche in caso di malattie nervose, tumorali e metaboliche, ma al momento non si è giunti ancora ad una posizione univoca.

Quali sono gli effetti positivi di questa dieta? Per quanto riguarda pazienti pediatrici affetti da epilessia resistente ai farmaci, indurre lo stato di chetosi aiuta moltissimo a diminuire di importanza e frequenza le crisi (da qui il termine diterapia chetogenica).

Per quanto si sia rivelata molto utile in questo caso, l’applicazione più frequente della dieta chetogenica si ha con il trattamento dell’obesità (e in generale dei chili in più): lo stato di chetosi, unito ad un regime ipocalorico e a una moderata attività fisica, aiuta a perdere peso molto velocemente. Dato che i chetoni rilasciano molta più energia rispetto al glucosio e hanno anche un effetto stimolante sul sistema nervoso, viene ridotto il senso di fame e si ha molta più energia al livello psico-fisico.

Posso seguire questa dieta da solo o ho bisogno del medico?

Non bisogna mai fare da soli con questo regime alimentare: la chetosi è una situazione anormale e potenzialmente tossica per l’organismo (anche per quelli più allenati). Il medico di riferimento (nutrizionista o dietologo) è in grado di stabilire non solo quale regime chetogenico sia il più adatto al vostro fisico, ma anche fino a che punto spingersi in avanti, evitando per quanto possibile le possibili controindicazioni.

Ci sono controindicazioni?

Purtroppo sì e non sono da sottovalutare, soprattutto se si prosegue questo regime per più di qualche settimana. I sintomi passeggeri più comuni (specie nei primi giorni, conosciuti anche come cheto-influenza) sono vertigini, cefalee, stipsi e alitosi. Nei casi più gravi possono insorgere gravi problemi ai reni (unico canale di espulsione dei chetoni in eccesso, oltre al respiro è proprio la diuresi) che possono arrivare anche alla dialisi.

Ci sono controindicazioni?

Quali cibi posso mangiare e quali devo evitare?

Generalmente il regime alimentare viene fornito con già una lista di alimenti consentiti e vietati. Tendenzialmente bisogna evitare tutto ciò che contiene carboidrati: frutta, cereali e legumi (sia raffinati che integrali), lieviti, bevande e cibi alcolici o zuccherati. Carne sì, ma con moderazione: alcuni amminoacidi possono essere metabolizzati sotto forma di glucosio (processo di neoglucogenesi). Nessun problema con la verdura, specie se verde e di stagione.

Ogni tanto mi è concesso qualche peccato di gola?

Purtroppo no: dato che la chetosi è uno stato innaturale per il corpo, nel momento in cui il fisico dovesse avere a disposizione anche solo piccole quantità in più di glucosio lascerebbe immediatamente questa condizione per tornare al suo carburante preferito.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui