Cos’è la Dieta Chetogenica?

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Cos’è la Dieta Chetogenica

La dieta chetogenica è un regime alimentare “contro natura” che obbliga il corpo a sintetizzare il glucosio necessario al funzionamento delle singole cellule non dai carboidrati (in cui rientrano anche gli zuccheri), ma dai grassi. Durante l’intero processo (o chetosi) vengono prodotti degli scarti, i cosiddetti corpi chetonici, che si accumulano principalmente nei reni. Per questo motivo questo genere di alimentazione non solo viene consigliata esclusivamente sotto stretto controllo medico, ma solo in determinate condizioni di base del paziente e per un breve periodo di tempo (generalmente non superiore alle tre settimane).

Cosa sono i corpi chetonici

Cosa sono i corpi chetoniciAnche seguendo una dieta normale il corpo produce una minima percentuale di queste sostanze, facilmente smaltibili tramite la diuresi e la ventilazione polmonare. Se ci troviamo in uno stato di chetosi, invece, la concentrazione è molto più alta di quanto il fisico possa sopportare (soprattutto sul lungo termine) e i primi a risentirne sono i reni e il sangue (in quanto queste sostanze abbassano il ph ematico).

I corpi chetonici sono sostanze che derivano dal metabolismo dei lipidi (i grassi) che avviene quasi esclusivamente nel fegato, ma assomigliano molto agli zuccheri perché sono molto piccole e facilmente assimilabili dalle cellule (soprattutto in assenza di glucosio). Nello specifico i corpi chetonici vengono utilizzati soprattutto dai muscoli e dai tessuti periferici, ma anche dal cuore (normalmente un terzo dell’energia utilizzata per le funzioni cardiache proviene proprio da queste sostanze) e dal cervello (soprattutto in caso di digiuno prolungato).

Lo stato di chetosi

Come abbiamo visto, in condizioni normali il corpo prende quasi tutta l’energia di cui ha bisogno per funzionare dal metabolismo dei carboidrati (tra cui gli zuccheri) e in parte minore da quello dei lipidi (o grassi). A volte, a causa di particolari patologie o per regimi alimentari non bilanciati, il fisico viene obbligato a contare quasi esclusivamente sui corpi chetonici (residuo del metabolismo dei grassi) per poter nutrire le sue cellule. Questo stato di alterazione si può chiamare chetosi.

Se volessimo dare una definizione, potremmo dire che la chetosi è quella condizione alterata nella quale il corpo fa affidamento non sul metabolismo dei carboidrati ma su quello dei lipidi per produrre l’energia di cui hanno bisogno le cellule.

Lo stato di chetosi

Tre sono le condizioni più comuni che possono portare ad uno stato di chetosi: il diabete; un digiuno prolungato (o comunque un regime alimentare scorretto); l’iperemesi gravidica (le famose nausee). Ma come accorgersi che il corpo ha iniziato a bruciare i grassi e non i carboidrati? Oltre a segnali esterni facilmente riconoscibili, esistono anche alcuni esami clinici utili a capire se il fisico è in uno stato di chetosi e a che livello sia.

Attraverso l’analisi delle urine, del respiro e del sangue (con esami appositi) è possibile verificare a che livello sia la percentuale di corpi chetonici all’interno del fisico. Però è possibile anche capire che si è entrati in uno stato di chetosi grazie ad alcuni sintomi (riscontrati soprattutto nei primi tre – cinque giorni in caso di dieta chetogenica, conosciuti come cheto-influenza) quali:

  • bocca asciutta e costante senso di sete
  • aumento della diuresi
  • riduzione dell’appetito
  • senso di spossatezza generale, simile proprio ad una classica influenza
  • sudore o alito acetonico (per la presenza di acetone)

In realtà non esiste una distinzione netta vera e propria che distingue tra uno stato di chetosi e uno di non chetosi perché, come abbiamo visto, il fisico produce sempre una quantità minima di corpi chetonici, però esistono delle percentuali utili a capire come stiamo reagendo alla dieta chetogenica:

  1. <0,5 mmol/l (millimoli per litro, l’unità di misura presa come punto di riferimento dall’intero Sistema Internazionale): il corpo non è in stato di chetosi;
  2. tra 0,5 e 1,5 mmol/l: si parla di chetosi leggera;
  3. tra 1,5 e 3 mmol/l: il corpo sta reagendo bene e per questo si parla di chetosi ottimale;
  4. >3 mmol/l: iniziano i primi problemi di salute, soprattutto in caso di pazienti diabetici, e i corpi chetonici non sono più così efficaci per il fisico;
  5. >8 – 10 mmol/l: valori oltre questa soglia non solo sono difficilmente raggiungibili con la dieta, ma sono correlati spesso a gravi patologie o ad attività fisica inadeguata, e il corpo presenta sintomi molto gravi.

Come funziona la dieta chetogenica

Fin qui abbiamo visto che il corpo, per produrre energia utile al funzionamento delle cellule, utilizza principalmente i carboidrati (compresi gli zuccheri) e solo in quantità minore i grassi. In presenza di particolari condizioni (normalmente regimi alimentari sbilanciati, periodi di digiuno prolungato o particolari patologie) si può forzare il corpo a metabolizzare l’energia che gli serve facendo affidamento prima sui lipidi e poi sui carboidrati. Il risultato di questo processo è l’aumento del numero di corpi chetonici nel sangue, che verranno successivamente smaltiti attraverso i reni e il respiro.

Come funziona la dieta chetogenicaTrattandosi di una forzatura del normale metabolismo energetico del corpo, dagli effetti tossici e potenzialmente letali sul lungo termine (soprattutto quando mischiamo al fai-da-te anche la presenza di particolari patologie), è bene affrontare questo regime alimentare solo sotto stretto controllo medico e per brevi periodi di tempo (normalmente non più di qualche settimana).

Vediamo adesso quali sono le caratteristiche generali della dieta chetogenica, fermo restando che non esiste un protocollo unico per indurre lo stato di chetosi nel corpo:

  1. regime alimentare ipocalorico;
  2. a basso contenuto percentuale e assoluto di carboidrati (normalmente non più di 50 – 60 grammi al giorno);
  3. alto contenuto percentuale di proteine, anche se la quantità in grammi di carne assunta è media (non scordiamoci che alcuni amminoacidi possono essere usati dal fegato per produrre glucosio, attraverso un processo chiamato neoglucogenesi);
  4. alto contenuto percentuale di lipidi

Generalmente, quindi, in un regime alimentare chetogenico potremmo osservare la quasi totale assenza di carboidrati (pane; pasta; legumi; cereali; patate; carote; frutta; dolci, alimenti e bevande zuccherate etc.), a favore di carne, pesce e derivati (tra cui uova, formaggi e latticini, soprattutto freschi, di vario genere), verdure (da preferire quelle di stagione e a foglia verde) e grassi (meglio l’olio evo che il burro).

Normalmente, dopo i primi giorni in cui il fisico deve adattarsi al cambiamento di regime (dal metabolizzare preferibilmente i carboidrati al riciclarsi sui lipidi), conosciuti anche come cheto-influenza, il paziente riscontra spesso una maggiore energia fisica e mentale per tutta la durata del trattamento. Bastano però minime deviazioni dal regime alimentare per annullare l’intero processo, per cui è fondamentale che la persona che intende affrontare questo regime deve attenersi scrupolosamente sia alle indicazioni fornite dal medico che alla scheda alimentare.

E’ vero che la dieta chetogenica è regime un po’ particolare e spesso, soprattutto i primi giorni, stressante per il corpo, ma sicuramente gli effetti benefici ci sono. Se avete iniziato da poco e siete ancora nel momento della cheto-influenza tenete duro perché a breve, quando questi sintomi passeranno, vi sentirete molto meglio.

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