La febbre e gli stati subfebbrili

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La febbre e gli stati subfebbrili

Quando si parla di febbre si fa riferimento a uno stato di alterazione del sistema di termoregolazione del corpo controllato dall’ipotalamo. Se in condizioni ottimali la temperatura media dell’individuo si attesta intorno ai 36.5°C (con oscillazioni giornaliere di ± 1°C), si può iniziare a parlare di stati febbrili o subfebbrili quando si superano i 37°C. Nello specifico, si possono distinguere vari momenti:

  1. Stato subfebbrile: tra i 37°C e i 37,5°C
  2. Febbricola: tra i 37,5°C e i 38°C
  3. Febbre lieve: tra i 38°C e i 38,5°C
  4. Febbre moderata: tra i 38,5°C e i 39°C
  5. Febbre elevata: tra i 39°C e i 40°C
  6. Iperpiressia: oltre i 40°C

Differenza tra febbre, colpo di calore e ipertermia

Ci sono delle volte in cui il sistema di termoregolazione del corpo si altera, pur non essendo in presenza di febbre. È questo il caso dei colpi di calore e dell’ipertermia. Cerchiamo di capire dunque quali sono le differenze tra questi tre stati e come riconoscere senza ombra di dubbio la febbre.

Febbre

L’alterazione della temperatura interna dovuta alla febbre è gestita dall’ipotalamo ed è indipendente da quelle che sono le condizioni esterne, come per esempio l’aria esterna.

Ipertermia

In questa condizione il sistema di termoregolazione dell’ipotalamo è perfettamente funzionante, ma si registra comunque un aumento della temperatura corporea causato esclusivamente dall’intervento di fattori esterni, come le alte temperature tipiche dell’estate.

Colpo di calore

Il colpo di calore altro non è se non un sintomo di ipertermia molto grave, che può portare anche alla morte dell’individuo. In questa condizione lo stress termico dovuto all’ipertermia ha causato un aumento della temperatura interna del corpo, favorito anche da una interruzione della sudorazione, che raggiunge anche i 40-42°C.

Perché viene la febbre?

La febbre propriamente detta è una risposta immunitaria del corpo per difendersi dall’attacco di virus e batteri che, preferendo temperature più basse, si trovano svantaggiati dall’aumento di temperatura. Vediamo cosa avviene più nel dettaglio.

Perché viene la febbre

Nel momento in cui gli agenti infettivi entrano in contatto con le nostre difese immunitarie, queste cellule mandano un segnale al cervello per far salire la temperatura corporea. Mentre sale la febbre fluisce meno sangue in superficie, in maniera tale da non disperdere il calore prodotto in eccesso (sensazione generale di freddo, con spesso pre e dei conseguenti brividi). All’interno del corpo le cellule soffrono di questa temperatura più alta (ecco dunque la sensazione di malessere generale), ma ad averne la peggio sono i virus e i batteri che, trovando un ambiente a loro sfavorevole, vengono a mano a mano distrutti e non riescono a riprodursi.

Le fasi della febbre

Le fasi della febbreLa febbre si manifesta solitamente in tre momenti:

  1. nella fase prodromica (o fase d’ascesa) il corpo attiva tutti i meccanismi volti ad aumentare la temperatura interna, spostando quanto più possibile la circolazione del sangue verso l’interno del corpo;
  2. nella fase del fastigio (o acme febbrile) il corpo mantiene la temperatura secondo i nuovi valori, quindi il paziente sentirà caldo e la sua pelle risulterà ugualmente calda e arrossata;
  3. nella fase di defervescenza, tanto più rapida quanto veloce sarà l’eliminazione dei possibili patogeni, il corpo torna alla temperatura normale.

I vari tipi di febbre

A seconda di come si sviluppa la fase del fastigio si possono riconoscere vari tipi di febbre secondo quelle che sono le cause che hanno alterato la termoregolazione interna. Possiamo riconoscere:

  • Febbre continua: la temperatura raggiunge facilmente i 40°C, rimane pressoché stabile durante tutta la fase del fastigio e la fase di defervescenza è molto brusca, con una sudorazione molto accentuata; questa tipologia è tipica delle polmoniti;
  • Febbre discontinua: all’interno della giornata ci possono essere oscillazioni anche di due o tre gradi, senza che mai si raggiunga la fase di defervescenza, ed è un andamento tipico delle setticemie e delle malattie virali;
  • Febbre intermittente: periodi di febbre si alternano a periodi in cui il corpo ha una temperatura normale, con oscillazioni che possono osservarsi sia nell’arco della stessa giornata (sepsi, malattie da farmaci, neoplasie), sia nell’arco di più giorni (come nel caso della malaria e di alcuni tipi di linfomi).

Come comportarsi in caso di febbre

Come comportarsi in caso di febbreCome abbiamo visto, la febbre altro non è che il “contrattacco” delle nostre difese immunitarie in presenza di agenti patogeni. Qualora la temperatura corporea non sia eccessivamente alta è spesso sconsigliato ricorrere immediatamente ai farmaci antipiretici (e soprattutto antibiotici) senza consiglio del medico perché potrebbero risultare non solo inutili, ma anche dannosi. Ecco allora che il consiglio principale in caso di febbre è quello di riposarsi quanto possibile, mantenendo il corpo idratato e assumendo pasti facilmente digeribili.

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