Il melanoma, una malattia della pelle

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Il melanoma, una malattia della pelleIl melanoma cutaneo è una malattia che colpisce alcuni particolari tipi di cellule della pelle, i melanociti, responsabili della produzione di melanina (la sostanza che è responsabile del colore della cute e che aiuta a schermare i raggi ultravioletti, conosciuti anche come UVA e UVB, estremamente dannosi per il corpo). In condizioni normali queste cellule sono visibili ad occhio nudo perché si raggruppano in agglomerati più scuri e a volte sopraelevati rispetto al livello della pelle, ovvero i nei (o nevi, se vogliamo usare il termine medico).

Incidenza e soggetti a rischio

Anche se il melanoma cutaneo rappresenta solo il 5% di tutte le forme tumorali che possono colpire la pelle, la sua incidenza tra la popolazione non solo sta aumentando vertiginosamente, ma si sta anche abbassando l’età media dei pazienti colpiti (generalmente tra i quaranta e i cinquant’anni di età). Complici comportamenti estremamente rischiosi, ogni anno si registrano tra i cinquemila e i diecimila nuovi casi.

Incidenza e soggetti a rischioCome già accennato, il principale fattore di rischio è legato ad una eccessiva esposizione ai raggi UVA e UVB, veicolati soprattutto dalla luce solare. Per questo motivo è bene prendere il sole esclusivamente con un’adeguata protezione (non crema abbronzante!): in questa maniera il rischio di far impazzire il DNA dei melanociti, quindi di sviluppare questa forma tumorale, viene ridotto sensibilmente. Attenzione anche a lampade e lettini solari: questi macchinari riproducono la luce solare per abbronzare la pelle in maniera artificiale. Niente in contrario all’utilizzo occasionale di questi apparecchi, ma attenzione a non abusarne.

Tra gli altri fattori di rischio noti possiamo senz’altro includere la familiarità genetica e alcuni particolari patologie, soprattutto legate a immunodeficienze. In più carnagioni, occhi e capelli molto chiari (sul genere nordeuropeo, giusto per fare un esempio pratico), sono quelli che più necessitano di protezione ad hoc in quanto sono i più carenti di melanina.

Prevenzione e sintomatologia

La prevenzione migliore parte sin dall’età infantile, abituando il bambino a non esporsi continuativamente al sole nelle ore più calde della giornata: lo sviluppo di queste forme tumorali è estremamente lento e non di rado un adulto colpito da melanoma ha avuto comportamenti a rischio sin dalla giovane età. Ma cosa si intende quando parliamo di ore più calde della giornata? La regola generale si riferisce all’arco temporale che va dalle 10 alle 16, ma volendo allungare il più possibile il nostro bagno di sole, il periodo da evitare maggiormente è tra le 12 e le 15.

In questa fascia oraria è bene limitare l’esposizione diretta ai raggi solari, indossare un cappello per proteggere la testa, occhiali scuri per gli occhi e ripetere l’applicazione della crema solare. Se siete su una spiaggia ricordatevi che la sabbia riflette il sole, per cui non basta semplicemente mettersi sotto l’ombrellone.

Prevenzione e sintomatologiaOvviamente la prevenzione passa anche attraverso le creme protettive solari, da applicare più volte nel corso della giornata e da adeguare alla propria carnagione. Di conseguenza è bene evitare le creme e gli oli abbronzanti e in generale tutto quello che può causare un’ustione solare (anche artificiale) alla pelle. I nei (o nevi) sono il principale campanello d’allarme per il melanoma cutaneo: modifiche di qualsiasi tipo a quelli preesistenti o comparse di nuovi sono il sintomo che potrebbe esserci qualcosa che non va. Per questo motivo è bene rivolgersi periodicamente ad un dermatologo per fare una mappatura dei nei presenti (grazie soprattutto ad un esame diagnostico chiamato epiluminescenza).

Un nevo che può lasciar supporre lo sviluppo di un melanoma segue generalmente una regola chiamata ABCDE:

  • A come Asimmetria: un neo sano ha una forma circolare o tondeggiante, forme diverse sono da monitorare;
  • B come Bordi: i bordi di un neo sano sono ben definiti e regolari, altrimenti sono a rischio;
  • C come Colore: normalmente il colore è uniforme su tutto il neo, se ci sono sfumature al suo interno è bene controllarle nel tempo;
  • D come Dimensioni: se le dimensioni del neo (altezza e larghezza) aumentano, allora bisogna monitorare;
  • E come Evoluzione: generalmente un neo sano rimane abbastanza simile a se stesso nel tempo, ma più i suoi cambiamenti sono osservabili nel breve tempo, più bisogna prestare attenzione.

Trattamenti

Pur trattandosi di una forma tumorale, il fatto che il melanoma interessi la pelle fa sì che il paziente stesso riesca ad accorgersi per tempo che può esserci qualcosa che non va prima che sia troppo tardi. Ovviamente più la patologia è presa in anticipo, minore sarà l’impatto della stessa sulla persona. Nella maggior parte dei casi, infatti, non solo con una piccola operazione chirurgica di rimozione del neo (e di una parte di tessuto cutaneo esterno ad esso, per evitare possibili contaminazioni cancerose) si riesce a risolvere il tutto, ma ormai non è neanche fondamentale l’uso della chemioterapia e addirittura il tasso di sopravvivenza è quasi al 90%.

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