I disturbi mestruali

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I disturbi mestruali

L’intero sistema che regola la fertilità femminile è estremamente complesso e regolato secondo vari passaggi estremamente importanti. A volte, però, qualcosa può andare storto. Vediamo allora di capire quali sono i disturbi più comuni legati al mestruo.

Come funziona il ciclo mestruale

Il ciclo mestruale è scandito secondo il rilascio di vari ormoni diversi, prodotti dall’ipotalamo (una piccola struttura del sistema nervoso centrale collocata tra i due emisferi del cervello), dall’ipofisi (o ghiandola pituitaria) e dalle ovaie stesse. Nello specifico è possibile individuare tre fasi in ciascun ciclo mestruale: la fase follicolare; la fase ovulatoria; la fase luteinica.

Fase follicolare

Questa prima fase inizia con il primo giorno del sanguinamento (mestruazione), grazie al quale l’endometrio (la mucosa che riveste la parte interna dell’utero) si sfalda e viene espulsa attraverso il sangue. Contemporaneamente un ormone chiamato follicolo-stimolante inizia a stimolare la produzione dei follicoli (formazioni di ovuli rivestiti da cellule da cui, in caso di fecondazione, si svilupperà l’embrione) in entrambe le ovaie, anche se poi solo uno giungerà “a maturazione” producendo ormoni estrogeni.

Come funziona il ciclo mestrualeFase ovulatoria

Nel momento in cui la produzione dell’ormone follicolo-stimolante e di quello luteinizzante sono al massimo inizia la fase ovulatoria. Grazie all’intervento di questo secondo ormone (generalmente in un arco di tempo variabile tra le 16 e le 32 ore dall’inizio del picco ormonale) il follicolo si apre, permettendo il rilascio dell’ovulo.

Fase luteinica

Quando inizia la fase di discesa del picco ormonale si ha la cosiddetta fase luteinica. L’utero si prepara per una eventuale fecondazione, ispessendo l’endometrio. Se l’ovulo non dovesse essere fecondato, allora la produzione ormonale si ferma e lentamente la mucosa uterina inizia a sfaldarsi fino a sanguinare nuovamente.

I disturbi mestruali e il ciclo anomalo

Quando si può parlare di ciclo anomalo? Ebbene, durante l’età fertile il ciclo può essere considerato anomalo quando si è in presenza di mestruazioni troppo scarse (condizione nota anche con il termine di amenorrea), o al contrario troppo abbondanti (sanguinamento uterino anomalo). Più in generale, si considerano irregolari le mestruazioni che hanno una frequenza e/o durata diversa, in cui il flusso di sangue cambia rispetto al solito.

I disturbi mestruali e il ciclo anomaloAll’interno di questo contesto si inseriscono i disturbi mestruali. Tra i più comuni possiamo senza dubbio inserire la già citata amenorrea (ovvero mestruazioni con flusso molto scarso) e il sanguinamento uterino anomalo, ma anche la dismenorrea (dolorosi crampi mestruali che si avvertono prima, durante e dopo l’inizio delle mestruazioni), la sindrome premestruale (o SPM, il complesso di disturbi tra cui dolore, malessere e sbalzi d’umore che tendenzialmente precedono il mestruo e tendono a scomparire con il suo inizio) e l’insufficienza ovarica primaria (conosciuta anche con l’espressione “menopausa prematura”).

Amenorrea

Quando si parla di amenorrea si intende un periodo in cui il ciclo mestruale è quasi o completamente assente. Normalmente sono quattro le fasi della vita di una donna in cui è fisiologico non avere sanguinamenti: la prepubertà, la gravidanza, l’allattamento e la menopausa. Se dovessero esserci altri momenti in cui il ciclo è assente per vari mesi, allora si parla di amenorrea. Questa può essere di due tipi: primaria, se la donna non ha mai avuto il menarca (la prima mestruazione) fino ai 18 anni di età, o secondaria (qualora la donna abbia avuto dei cicli regolari, improvvisamente interrotti).

Sindrome premestruale

Mentre per alcune donne il momento che precede il mestruo è abbastanza tranquillo, per altre (tra il 20 e il 40%) può essere un periodo davvero molto problematico: mal di testa; dolore al seno e alle pelvi; gonfiore; ritenzione idrica con conseguente aumento di peso; irritabilità; aggressività; ansia; depressione; crisi di pianto immotivate; difficoltà di concentrazione e perdita della libido. Sono questi alcuni dei sintomi più comuni che molte donne possono riscontrare in media nei dieci giorni precedenti il mestruo, talmente importanti da compromettere seriamente le attività quotidiane di chi soffre di sindrome premestruale.

Cosa fare in caso di disturbi mestruali

Il consiglio migliore è quello di rivolgersi al proprio ginecologo non appena ci si rende conto che c’è qualcosa che non va. Se è vero che nella maggior parte dei casi i disturbi mestruali non sono patologie gravi o invalidanti, è altrettanto vero che esistono delle malattie che non hanno a che fare direttamente con il ciclo mestruale che è bene trattare in anticipo.

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