Il seno femminile è una parte molto delicata del corpo della donna e può essere interessato sia da patologie benigne che maligne. Per questo motivo è fondamentale monitorarlo con periodiche visite mediche, soprattutto dal momento in cui inizia il periodo fertile (caratterizzato da una perenne altalena ormonale) e ogni volta che una o entrambe le mammelle appaiono diverse dal solito. Cerchiamo di capire un po’ meglio allora quali sono i principali problemi al seno (non per forza potenzialmente letali), come fare prevenzione e una panoramica su quelli che sono i trattamenti collegati alle principali patologie.
Struttura della mammella
Il seno è composto da tre tipi diversi di tessuto:
- una parte ghiandolare, costituita da circa 15 – 20 lobi, il cui compito principale è quello di produrre latte durante i primi mesi di vita del neonato;
- una parte adiposa, che circonda le ghiandole;
- una parte fibrosa, che delimita le divisioni interne della mammella.
Sulla sommità del seno c’è il capezzolo, una piccola protuberanza che racchiude altrettanti tubicini (definiti dotti galattofori) quanti sono i lobi mammari. Lo scopo di queste formazioni è quello di condurre verso l’esterno la produzione delle ghiandole mammarie, ovvero il latte.
Prevenzione
Fermo restando che un seno dolorante non è detto che debba per forza essere collegato ad una neoplasia della mammella, ovvero un tumore, è bene che la donna si rivolga ad un medico competente quando nota cambiamenti improvvisi nel colore, nella forma e nella temperatura della sua mammella. È di fondamentale importanza, dunque, che ogni donna conosca il proprio corpo e le sue abitudini per poter stabilire se c’è qualcosa che non va (un tipico esempio è l’ipersensibilità mammaria: disturbo senza conseguenze se avviene normalmente durante l’ovulazione o il mestruo, da monitorare se si riscontra al di fuori di questi periodi del mese). Per questo motivo è necessario periodicamente effettuare la cosiddetta autopalpazione, ovvero dei movimenti (gli stessi compiuti dai senologi) attraverso i quali è possibile percepire le strutture interne del seno senza supporti esterni, tipo l’ecografia.
Esistono però dei sintomi a cui le donne devono prestare particolare attenzione? Il primo passo è quello di confrontare tra loro le due mammelle, per vedere se ciò che ci insospettisce sia un carattere comune o meno. Se la caratteristica compare solo su un seno, allora è bene farsi visitare appena possibile. Vediamo insieme qualche sintomo che è bene non sottovalutare:
- un nodulo che sembra essere diverso dagli altri, che è attaccato alla pelle o alla gabbia toracica, o che non scompare nel tempo;
- un gonfiore che rimane inalterato anche se passano i giorni;
- la cute a buccia d’arancia (come nel caso della cellulite sulle gambe), raggrinzita, a scaglie (specie intorno al capezzolo), rugosa o ispessita;
- alcuni cambiamenti nella forma generale della mammella o del capezzolo.
Trattamenti
Prima di ricorrere a qualsiasi trattamento fai da te, è bene sempre rivolgersi ad un medico specialista, soprattutto nel caso in cui la donna sia già in età fertile. Due sono i professionisti di riferimento: il ginecologo, che si occupa in generale dell’intero apparato riproduttore femminile, e il senologo, specializzato in ambito mammario.
Tra i primi aspetti da verificare, prima di eventuali terapie, ci sono senz’altro:
- sintomatologia: ovvero quali sono i sintomi, da quanto tempo la paziente ne soffre, eventuali ricorrenze (p.e. collegate con il mestruo);
- gravidanza: già accertata o sospetta;
- eventuali terapie farmacologiche in atto;
- familiarità genetica con il tumore alla mammella;
- eventuale documentazione medica precedente.
Successivamente il medico provvederà ad esaminare il seno della paziente (normalmente entrambe le mammelle, per avere un termine di paragone) e solo in una terza fase si forniranno delucidazioni in merito a terapie più o meno farmacologiche.
Il dolore e il tumore al seno
Tra i sintomi che possono spesso mettere in allarme una donna c’è senza dubbio il dolore al seno, anche chiamato mastalgia. Questa condizione, ad una o ad entrambe le mammelle, normalmente è caratteristica ad esempio dello stato di gravidanza, dei cambiamenti ormonali tipici del ciclo, di infiammazioni del tessuto mammario e di altri disturbi tutto sommato abbastanza innocui.
Solo in una piccola percentuale di casi la mastalgia si è rivelata essere sintomo di una neoplasia, per cui quasi sempre un tumore al seno si sviluppa senza che la donna provi dolore. Proprio per questo motivo è fondamentale per le donne in età fertile monitorare periodicamente il proprio seno, sia con l’autopalpazione sia ricorrendo al medico competente.