Artrite reumatoide: cause, sintomi e trattamenti

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L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria autoimmune che colpisce le articolazioni. In patologie di questo genere il sistema immunitario non è in grado di riconoscere la differenza tra un tessuto sano e uno malato, per cui va a colpire una determinata zona del corpo senza un effettivo bisogno. 

Artrite reumatoide cause, sintomi e trattamentiQuesto è ciò che accade con l’artrite reumatoide: il sistema immunitario della persona affetta da questa malattia prende come bersaglio la membrana sinoviale, che “sigilla” la parte interna della capsula articolare includendo anche l’osso, la quale reagisce aumentando di volume (per cui non si parlerà più di membrana ma di panno sinoviale). Purtroppo però questo ispessimento va a danneggiare, qualora non riconosciuto e trattato in tempo, in maniera irreparabile la cartilagine (tessuto estremamente difficile da rigenerare) e il relativo osso causando una grave invalidità al paziente.

Incidenza, cause e fattori di rischio

Questa malattia non è caratteristica di una determinata zona geografica o popolazione, ma colpisce indistintamente donne e uomini a tutte le latitudini. Sono però queste prime ad essere le più colpite (con un rapporto di 3 o 4 a 1), soprattutto tra i quaranta e i sessant’anni di età, anche se poi non mancano casi di artrite reumatoide infantile (causata principalmente da predisposizione genetica) o senile. Fortunatamente, per quanto la malattia sia presente in ogni parte del mondo, la sua incidenza sulla popolazione sana non supera l’1%.

Incidenza, cause e fattori di rischioMa da cosa è causata l’artrite reumatoide? Ci sono dei fattori di rischio o delle vere e proprie cause scatenanti? Ebbene, anche se non si sa ancora con certezza quale sia l’unica e inequivocabile origine dell’infiammazione, nel corso degli anni si è riusciti ad isolare alcuni aspetti che possono poi portare allo sviluppo della malattia. In primis possiamo annoverare una predisposizione di tipo genetico, su cui basta un evento traumatico, anche minimo, per innescare l’infiammazione. Possono incidere anche altri fattori, tipo il sesso, l’età, l’esposizione prolungata al fumo di sigaretta e una dieta non equilibrata (l’obesità, oltre ad aumentare il rischio di patologie cardiovascolari, incide enormemente sul sistema osseo e articolare, gravato dal peso in eccesso), ma anche scompensi di natura ormonale.

Sintomi

L’artrite reumatoide è una malattia che colpisce le articolazioni con dolore (che normalmente migliora con il movimento), gonfiore e rigidità (a differenza di altre patologie articolari, questo sintomo non passa dopo pochi minuti dal risveglio, ma può durare anche per parecchi giorni), fino a che non viene perennemente compromesso l’uso della zona. Questo può accadere in due momenti: all’inizio della malattia in risposta all’aumento di volume della membrana sinoviale; in fase avanzata a causa delle conseguenti deformità delle ossa e della cartilagine articolare. Le articolazioni più colpite dalla patologia sono quelle delle mani e dei piedi, ma anche i polsi, caviglie, gomiti, spalle, anche e ginocchia. Generalmente l’infiammazione si sviluppa simmetricamente sia a destra che a sinistra, normalmente in maniera graduale (in circa il 70% dei casi), più raramente in forma acuta.

Diagnosi e terapie

Diagnosi e terapieIl dolore, il gonfiore e la rigidità articolare al mattino sono sintomi purtroppo molto comuni di molte malattie reumatiche e per questo, prima di pensare all’artrite reumatoide occorre aspettare almeno sei settimane. Fondamentali per la conferma della diagnosi sono gli esami da laboratorio, mirati ad individuare nel sangue non solo il fattore reumatoide (presente in circa il 70% dei casi), ma anche tracce di anemia e di infiammazioni in corso. Una volta ottenuti i risultati, occorrerà valutare quale sia la situazione oggettiva delle articolazioni gonfie e doloranti: per questo motivo sarà cura del medico di riferimento (normalmente il reumatologo) prescrivere al paziente quanto prima sia un’ecografia articolare che la risonanza magnetica.

Fortunatamente la ricerca medica e farmacologica consente ai pazienti di ottenere ottimi risultati quanto alla qualità della vita, nonostante il fatto che la patologia sia ancora irreversibile. Per questa ragione è fondamentale rivolgersi quanto prima al medico competente se si riscontra dolore, gonfiore e rigidità al risveglio (superiore alla mezz’ora) su almeno tre articolazioni (soprattutto se piccole, tipo le dita) da almeno sei settimane.

Una volta appurato il processo infiammatorio dell’artrite reumatoide ci sono vari trattamenti utili, soprattutto al livello farmacologico, che intervengono su tre aspetti:

  • riduzione del dolore, grazie ai farmaci antinfiammatori non steroidei (o FANS) e ai corticosteroidi;
  • arresto del processo degenerativo dell’articolazione, grazie a farmaci mirati a bloccare i processi di fondo da cui poi scaturisce l’infiammazione;
  • recupero della funzionalità articolare, grazie alla riabilitazione neuromuscolare e nei casi più gravi alla chirurgia.

Come abbiamo visto, l’artrite reumatoide se non curata in tempo è una malattia estremamente invalidante, ma se abbiamo l’accortezza di ascoltare i segnali che il nostro corpo ci manda possiamo (anche se non si conosce ancora una terapia in grado di arrestare definitivamente l’infiammazione) comunque continuare a godere di una buona qualità della vita per gli anni a venire.

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